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Commissione Bilancio, audizione della Corte dei Conti sul Defr 2020-2022 Miccichè: “Costruttivo il dialogo tra Corte e Ars” Savona: “Confronto utile per la prossima manovra finanziaria”

18 Febbraio 2020

Del presidente

Palermo – “Il confronto con i magistrati contabili è stato positivo e utile, perché ci consentirà di fare chiarezza su alcuni aspetti del Bilancio regionale che Governo e Parlamento possono ancora perfezionare”. Così il presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Riccardo Savona, al termine dell’audizione del presidente delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana, Luciana Savagnone, in merito alle previsioni del "Documento di economia e finanza regionale (Defr) per gli anni 2020-2022 e della relativa nota di aggiornamento".

I lavori sono stati introdotti dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che ha sottolineato “l’importanza del dialogo costante tra la Corte dei conti e l’Assemblea regionale siciliana, per provare a mettere in equilibrio il bilancio della Regione”.

Il presidente Savona ha spiegato che “per la commissione Bilancio, considerate le nuove regole di armonizzazione dei sistemi contabili, l'esame del Defr ha un ruolo centrale per la definizione delle politiche pubbliche, da effettuarsi insieme con il governo nella prossima manovra finanziaria. Per questo, riteniamo fondamentale il contributo della Corte dei Conti e ringrazio il presidente Luciana Savagnone e tutti i relatori per essere venuti qui”.

“Sono tre gli aspetti di rilievo del Defr su cui è necessario sviluppare un confronto tra Parlamento e Governo: l’aggiornamento del quadro tendenziale della finanza pubblica con particolare riferimento all’andamento delle entrate tributarie e di quelle in conto capitale; le linee di indirizzo in settori chiave della finanza regionale, quali partecipazioni e finanza locale; e infine, la rinegoziazione degli accordi con lo Stato”, ha detto il presidente, aprendo i lavori della commissione. 

“In questa prospettiva – ha aggiunto – dobbiamo definire una nuova e condivisa politica delle entrate che assicuri, con il contributo del governo, del parlamento ma anche del governo nazionale, un quadro stabile per il funzionamento della macchina regionale”, ha concluso il presidente della commissione Bilancio.